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L'emergenza coronavirus e l'impennata dell'e-commerce. L'automazione potrebbe salvarci.

Il coronavirus sta facendo letteralmente volare l’e-commerce. Gli effetti sul commercio a distanza e le iniziative intraprese dalle aziende su piattaforma digitale, non stanno tardando a mostrare i propri effetti. Il trend delle vendite online di prodotti di largo consumo ha fatto registrare una prima impennata già a partire da lunedì 24 febbraio, con la rilevazione dei primi casi di contagio, per proseguire in costante crescita sino ai giorni cruciali del decreto ministeriale firmato l'8 marzo, quando le vendite online sono aumentate del 30%.

Con le ulteriori chiusure delle attività commerciali di vicinato, poi, i numeri sono destinati ad un ulteriore incremento. Conseguenze da Covid-19, insomma: i prodotti di largo consumo venduti online sono aumentati dell’81%. Un’analisi firmata Nielsen fotografa l'andamento dei consumi attuali: l’emergenza contagio, e la crisi che coinvolge su larga scala la geografia italiana senza che si ricordi un precedente storico contemporaneo, spinge a doppia cifra anche le vendite della GDO, in contrasto con un’estrema difficoltà del retail fisico che, sempre più, si sta attivando per far leva sul digitale. “Non solo le apprensioni relative alla salute, ma anche la necessità di soddisfare consumi domestici aumentati, date le disposizioni di evitare luoghi pubblici affollati, ivi inclusi bar, ristoranti, dà una nuova spinta alla spesa – commenta Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia - In una situazione eccezionale come quella di oggi, la filiera del largo consumo dimostra grande efficienza e flessibilità, che si traduce nella capacità di soddisfare una domanda anomala".

Gli ordini aumentano: l’automazione salva l’e-commerce.
I tempi di consegna ormai si sono dilatati, raggiungendo anche le tre settimane di attesa, come conseguenza del boom di richieste da fronteggiare. I carichi di lavoro aumentano, e i robot, in questo periodo di forte domanda, possono salvare l'e-commerce: le aziende della supply chain al dettaglio che hanno investito nell'automazione del magazzino, hanno drasticamente ridotto i tempi di transizione dalle lunghe operazioni di prelievo "persona alla merce", a quelle più produttive di "merce alla persona". Anziché costringere gli operatori di picking a spostarsi lungo le corsie per prelevare i prodotti, le merci vengono immagazzinate in modo da poter essere presentate ad addetti stazionari che si limitano ad assemblare gli ordini, velocizzando i flussi e il lead time di preparazione.

Questo approccio, che negli ultimi tre anni si è diffuso a macchia d'olio, è possibile grazie ,ad esempio, ai sistemi di robotica i modulare di Swisslog come AutoStore e CarryPick, che consentono di migliorare l'utilizzo delle risorse umane, permettendo di gestire più ordini grazie ad una drastica riduzione dei tempi di prelievo e contribuiendo a soddisfare le esigenze di consegna rapida dei clienti, soprattutto in periodi in cui le richieste si moltiplicano in modo massivo. C'è poi il capitolo sicurezza di grande rilevanza: grazie all'automazione, le condizioni di lavoro, di igiene, di salvaguardia del personale e dell'ambiente stesso migliorano in modo sensibile. In sostanza, per essere in grado di rispondere adeguatamente a queste nuove esigenze fino a poco tempo fa non prevedibili dal punto di vista dimensionale, l’applicazione di soluzioni di automazione flessibili, modulari e scalabili diventa una scelta strategica ed imprescindibile.